L’APPLICAZIONE DEL MAESTRO
L’allenamento e lo studio dell’Heian Ohio tende ad evidenziare i passaggi peculiari dei 5 kata di base, fino ad un ultilizzo delle tecniche a livello di goshin do (difesa personale).
Ogni maestro può creare la sua versione dell’ heian ohio, l’importante che tutto abbia un riscontro pratico (sia applicabile) e non si discosti troppo dal movimento contenuto nel kata.
Gli heian devono essere eseguiti e assemblati in modo tale che il nuovo enbusen (tracciato del kata) che inevitabilmente si viene a creare, porti a dei movimenti che si sviluppano in tutte le direzioni per perseguire il fine di riuscire a difendersi ed essere pronti a reagire indipendentemente da dove arriva l’attacco. Tutto questo materializza e fa vivere i cinque heian dai quali è possibile estrapolare le tecniche nascoste (KAKUSHITE), tanto che lo standard di esecuzione tradizionale fa solo da cornice a tutta la sequenza.
L’utilizzo di questo sistema o metodo conduce nel tempo a una migliore comprensione e stimola la voglia di allenare il kata senza stancarsi di continuare ad eseguire le tecniche in esso contenute. Troppo spesso si assiste ad una scarsa attitudine nei confronti dell’allenamento del kata proprio perchè non si capisce a cosa serve. Lo stimolo diverso scaturisce dal fatto che da questo lavoro nascono tecniche di presa (kake o tsukami), tecniche di proiezione (nage waza), tecniche di leva articolare (kwansetsu waza), che nel bunkai (analisi tradizionale che scompone il gesto del kata) sono spesso tralasciate e poco evidenziate. I movimenti che nel bunkai sono dimenticati o sconosciuti, in questo lavoro trovano una valida risposta e un utilizzo concreto.
Deve essere comunque ben chiaro che lo studio dell’ heian ohio è in aggiunta e non in sostituzione al metodo tradizionale di allenamento. L’esecuzione lenta dell’heian ohio, per i movimenti di rotazione e gli spostamenti in esso contenuti che sollecitano tutti i gruppi muscolari, può essere utilizzata in sostituzione del taiso quando non si ha il tempo di eseguire tutta la ginnastica preparatoria iniziale. La stessa realtà può essere realizzata solo in parte con gli heian tradizionali dove oltretutto la spinta motivazionale è sicuramente minore.
L’applicazione può essere eseguita con uno o più compagni (tori). Nel caso di un solo partner quando si allenano le cinture più basse si lavora quasi esclusivamente su una linea di attacco e di difesa, mentre se il livello aumenta, si può operare in modo più ampio e con spostamenti in tutte le direzioni. Non può essere utilizzato in gara.
In allenamento, l’esecuzione a squadre con la relativa applicazione, è spettacolare da un lato e favorisce la crescita tecnica dall’altro. In ultimo, l’heian ohio dovrebbe aiutare chi continua a confondere l’applicazione con lo stile. Al di là di qualche piccola differenza sul modo di eseguire alcuni passaggi dei kata che i praticanti attenti e meno ostinati hanno ormai condiviso, quello che è importante è la comprensione della differenza tra tipo di movimento ed errore tecnico. Il lavoro sull’heian Ohio può essere costruito con diversi livelli di difficoltà. Partendo dal bunkai tradizionale, si inseriscono nell’applicazione elementi tecnici apparentemente nascosti, più o meno intuibili che giustificano in modo evidente l’utilizzo del gesto. Possiamo dire che mentre il bunkai tradizionale si limita a materializzare la tecnica palese che realmente si vede, nell’applicazione ohio, si utilizzano tutti i movimenti contenuti nell’esecuzione. Questo è indispensabile per giustificare applicazioni che altrimenti si confonderebbero con movimenti che non hanno nulla a che vedere con il kata che si sta studiando.
Da questa situazione iniziale che come abbiamo detto può essere costruita con più livelli di difficoltà, si può predisporre un lavoro sui sentei kata e sui tokui kata. L’unica cosa sulla quale si deve fare attenzione è di evitare una sequenza troppo lunga. Ad esempio, nel caso dei sentei kata, che nello stile shotokan sono sei, si possono costruire due sequenze, la prima considerando i kata Bassai Dai, Jion e Kanku Dai, mentre con la seconda sequenza, Enpi, Jitte e Hangetsu.
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