Lo stile shotokan rispetto agli altri, codifica nei passaggi di alcuni kata in particolare (Enpi, Kanku sho, Meikyo, Unsu) delle fasi denominate acrobatiche perché prevedono come esecuzione, salti con rotazioni di 360° o più nei quali s’eseguono attacchi o parate.
E’ fin troppo comprensibile che così il livello di difficoltà aumenta notevolmente. Si tratta di unire alla componente tecnica capacità di coordinazione specifica legata alla destrezza fine insieme ad elementi di forza e rapidità. Quindi tecnica e capacità atletiche, se usate in modo corretto collocano l’esecuzione ad alti livelli. Riguardo alle qualità atletiche va ricordato che non bisogna considerare quest’ultime come unico elemento discriminante in una eventuale valutazione. Per chiarire meglio il concetto possiamo dire che non è migliore l’atleta che salta più alto di tutti. Più avanti parleremo di questo importante parametro. Le difficoltà legate all’esecuzione dei salti possono essere vinte solo con un allenamento appropriato considerando elementi importanti che sono elencati nei seguenti punti:
- Utilizzo massimale della muscolatura per vincere la forza di gravità. Per elevare con più facilità il nostro corpo nel momento culminante del salto, le gambe devono essere raccolte il più possibile verso l’alto. A tale scopo per migliorare l’elevazione, oltre al lavoro tradizionale si deve programmare un utilizzo dei sovraccarichi. Ovviamente la scelta degli esercizi e della quantità di peso deve essere operata in base al tipo di atleta. Con un lavoro mirato, nel tempo si arriva ad un incremento e quindi ad un utilizzo corretto della forza rapida (forza esplosiva). Questo è molto importante perché dallo sviluppo più o meno corretto di questa componente di forza dipende la qualità della fase acrobatica.
- Non saltare mai prendendo lo slancio con tutte e due le gambe ma fare in modo che una segua l’altra. Questo sistema oltre ad essere più corretto da un punto di vista tecnico, facilita l’elevazione del corpo. Nel salto la rotazione di 360° va eseguita cercando di capire che si devono sommare due movimenti: 180+180. Infatti le fasi sono le seguenti: nei primi 180° prendere lo slancio eseguendo la tecnica specifica (es. mikatsukigeri come nel kata kanku sho) e raccogliere le gambe verso l’alto; nei secondi 180° compiere la rotazione e atterrare battendo con entrambi i piedi eseguendo la tecnica successiva (tsumasaki dachi come nel kata kanku sho). Stesso meccanismo per gli altri kata: cambia solo il tipo di tecnica. E’ ovvio che col tempo e con la pratica le due fasi si dovranno unire nel giusto modo cercando di far avvenire il tutto in armoniosa continuità.
- Inspirare durante il salto ed espirare quando s’atterra. L’inspirazione aiuta l’elevazione mentre la contrazione nella fase di atterramento favorisce la stabilità e l’equilibrio. Durante l’elevazione, nel momento in cui si inspira si deve fare attenzione a contrazioni anomale che oltre ad ostacolare la fase del salto dovuto ad un utilizzo sbagliato della muscolatura possono provocare sbilanciamenti e vibrazioni del corpo quando si atterra. Quindi se vogliamo unire le varie fasi del salto alla respirazione possiamo dire: l’inspirazione culmina nei primi 180° con le gambe raccolte, l’espirazione si esegue nel momento in cui si atterra. Spesso non si riescono ad eseguire correttamente i salti perché si pensa ad un movimento circolare di 360° mentre questo avviene per la somma di due vettori di 180 dove il secondo si muove nel senso opposto al primo.
- Massima spinta motivazionale e gran forza di volontà. La spinta motivazionale è importante specialmente quando s’incontrano forti difficoltà come le fasi acrobatiche. La forza di volontà aiuta a superare egregiamente questa situazione e tutte le altre nelle quali ci sembra di non riuscire. Questo ci riporta ad un corretto uso del ki (l’energia interna) di cui abbiamo parlato.
- Essere sempre convinti che ci si può riuscire. Quest’aspetto è molto riconducibile al punto precedente. Molte volte, (dipende poi dal carattere) c’è la tendenza ad accantonare o ad impegnarsi scarsamente in situazioni che richiedono un forte impegno e un notevole dispendio energetico. Nelle fasi acrobatiche serve una grande quantità d’energia che deve essere espressa e unita ad una convinzione massimale. Questo è l’unico mezzo per arrivare all’utilizzo del ki.